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Massimo Curzi

" Amo l'atletica perchè è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta." (Eugenio Montale)

Da tal dire , v'è il mio sentire. ... (continua)


La sua poesia preferita:
Androgino
Persisti, essenza androgina,
già nomade per globi
e universi
nel gualdo di doglie
e fosche vivezze.
Con tronco, intriso cuore
vai frugando nell'anime
a...  leggi...

Nell'albo d'oro:
Pettirosso
Un lampo, poi un boato
e trema tutto il vicinato.
Spauriti i messi piccioni
desertan veloci i balconi.
A tal vista si leva fastidioso
lo strillo dell'uomo furioso.
"Il messaggio è importante
ha da arrivare all'istante".
Il...  leggi...

Scia
Vedo ancora la scia,
rincorro le scintille,
pioggia di luce,
m'accende l'illusione di te.
M'offri l'unico raggio,
liana dorata
di luna serena,
un lago di latte appeso lassù.
Oscillo nel tempo
acrobata del buio
nei silenzi dei...  leggi...

Portarti
Avrei potuto attraversare in canoa i mille gorghi dell'anima
per portarti l'avventura,
oppure sfidare a duello i mostri e draghi dell'inconscio
per portarti il coraggio
e anche volare sin sopra le stelle e i pianeti
per portarti l'immenso
ed...  leggi...

Libero
Alla fine, libero
Uomo coraggioso e fiero
Una vita come guerriero
A difendere un ideale vero
Città, villaggi, paesi lontani
Tu da solo con le tue nude mani
Un soldato fortunato
Dell'aria follemente innamorato
Un tormento ogni battaglia...  leggi...

Scivolo
E scivolo in te.
Ti chiudo e ti serro a me.
Umori e amori mescolati,
capelli, lingue e corpi intrecciati.
Sussurri, gemiti e sospiri
sono le note dei sensuali deliri.
La magia dell'istinto
mi tiene a te ardentemente cinto.
I due cuori,...  leggi...

Sei
Sei la goccia che mi scava,
la lama che apre al mio sangue,
la corda che mi appende all'aria,
l'elisir che mi ghiaccia il corpo,
il sibilo acre per il mio sonno,
l'argentea pillola che mi esplode nei pensieri.
Sarò, un giorno, il...  leggi...

Massimo Curzi
 Le sue poesie

La sua poesia preferita:
 
Androgino (19/01/2014)

La prima poesia pubblicata:
 
Libero (04/03/2013)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Mille (01/03/2020)

Massimo Curzi vi propone:
 Scivolo (28/04/2013)
 Sei (05/07/2013)
 Libero (04/03/2013)

La poesia più letta:
 
Fu (24/07/2013, 7670 letture)

Massimo Curzi ha 6 poesie nell'Albo d'oro.

Leggi la biografia di Massimo Curzi!

Leggi i 62 commenti di Massimo Curzi


Leggi i racconti di Massimo Curzi

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Massimo Curzi

Fanesitudine

Dialettali
Gént, c'ho vòja d'discura, aprit l'uréchi,
ji so un fiòl de Fan e de quèst impipit paréchi.
La cicogna, o chi per lia
ha fat na genialésa ma la vita mia.
M'ha trovat maquagiù, tél globo turchin
na còva in stè post ch' è pròpri blin.
In ti libre i dicen "cittadina ridente",
ancasà, en putria esa diferente.
C'è el port sal fràl, i barchét, crucai e marinar,
tutt’apugiat sovra el nòstre mar.
Sal temp bon ariven un scrul de furestiéri
e s'magna ogni sorta de lupéri.
Scotadito, le puras, la muréta el brudét
per la pansa è un badurle cumplet.
Giù a marina d'istàt ce da spelegris e ce s'arcora
e pu è pien de bel don già de bunòra.
D’inverne se sveghia el Carnevalòn
fà el get da i car e se armulis el Vulon.
In piasa c’è culia, la Fortunata
cnosciùta in tut el mond, stà Dea imbalsamata.
Se i Ruman, quei intich, machi j'an fat anca el tempi
un motiv ce sarà sigur, en serv n'altr'esempi.
Se en me credet basta girà el cul dla città
dop pòc temp, su a Mont Giov s'arivarà.
Da malasù se pòlen véda tut le blés dla valata,
se arman a bocapèrta per la grasia chv'è ardunata.
Dacsì è na gudùria esa in mes a sti cumpagn fanesi
che ardan de casarecio e c'han i mod cortesi .
Non so se s'è capit ma per fni stà manfrina,
ji i voi propi ben ma stà "ridente cittadina".

Fanesitudine (traduzione)
Gente ho voglia di parlare, aprite le orecchie
io sono figlio di Fano e di ciò orgoglioso parecchio.
La cicogna o chi per lei
ha fatto una gentilezza alla vita mia.
Mi ha trovato quaggiù, nel globo celeste
un nido in questo posto che è proprio bello.
Nei libri dicono “cittadina ridente”,
Perbacco, non potrebbe esser altrimenti.
C’è il porto con il faro, i pescherecci, gabbiani e marinai,
tutto appoggiato sopra il nostro mare.
Nella buona stagione arrivano tanti forestieri
e si mangiano tante leccornie
Scotadito (sardine alla griglia), le vongole, la Moretta (liquore) ed il brodetto
per la pancia un divertimento assoluto.
In spiaggia d’estate ci si diverte e rinfresca
ed è anche pieno di belle donne già dal mattino presto.
D’inverno si sveglia il Carnevale
Fa il getto (di dolciumi) dai carri e si ripulisce il Vulon (maschera tradizionale)
In piazza c’è lei, la statua della Fortuna
conosciuta in tutto il mondo, questa Dea imbalsamata.
Se i Romani, quelli antichi, qui le hanno fatto persino il tempio
un motivo c’è di sicuro, non serve un’ altro esempio.
Se non mi credete basta girare le spalle alla città
dopo poco tempo, su a Monte Giove (collina) si arriverà.
Da lassù si possono ammirare tutte le bellezze della vallata,
si rimane a bocca aperta per la grazia che c’è radunata.
Così è un piacere essere in mezzo a questi compagni fanesi
che sanno di casereccio e hanno i modi cortesi.
Non so se si è capito ma per finire questa manfrina
io gli voglio proprio bene a questa” ridente cittadina”.

Club Scrivere Massimo Curzi 26/10/2013 22:18| 1| 2861

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«E' davvero bella e variegata la nostra amata patria! Sono pesarese dal lato materno, e comprendo abbastanza bene il dialetto di quella città, ma per leggere questa poesia in fanese, nonostante la distanza di soli dodici chilometri tra le due città, mi sono dovuto servire più volte della traduzione!
Fa bene comunque l'autore a porre l'accento, in questa sua poesia, soprattutto sul carattere gaio di Fano, che già mia nonna, pesarese nata alla fine dell'Ottocento, individuava in confronto alla più seriosa Pesaro, ed al quale aveva talvolta con me fatto cenno.»
Antonio Terracciano (27/10/2013) Modifica questo commento

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